F.I.T.A. Comitato Regionale per il Friuli Venezia Giulia - A.P.S.
F.I.T.A. Comitato Regionale per il Friuli Venezia Giulia - A.P.S.

CLÂR DI LUNE

Associazione Culturale

Bertiolo (Ud)

 

CONTATTI: Loredana Fabbro

Cel. 347 5706579

Viale Rimembranze 1/a

33032 BERTIOLO (UD)

 

clardilune@libero.it

loredanaf59@gmail.com

www.facebook.com/groups/clardilune

 

La Compagnia di Teatro Clâr di Lune viene costituita nel 1995. Compie i primi passi della sua ormai ventennale esperienza nella farsa friulana. I lavori successivi sono il frutto di un continuo sperimentare e cimentarsi in nuove declinazioni e tipi di spettacolo: dalla poesia e musica della nostra tradizione, alla commedia brillante, al teatro antico greco. Il mimo e clown sono il passo attraverso il quale la Compagnia porta avanti la volontà di scoprire e far proprie le tecniche del’espressività corporea e facciale. Segue poi il teatro d’improvvisazione, il teatro d’ispirazione letteraria con particolare attenzione alle tematiche sociali. Un interessante contributo è stato dato anche al teatro dell’assurdo. Spesso i nostri spettacoli sono nati dopo intensi ed interessanti laboratori. Vent’anni dunque sempre vissuti con grande impegno, tenendo ben chiaro e vivo l’obiettivo iniziale di sperimentare e di fare sempre cose nuove, con il solo e unico scopo di arrivare al cuore delle persone per comunicare temi attuali.

Senza dimenticare i più piccoli, con l’Officina dei Desideri, laboratorio stabile per bambini e ragazzi in cui conoscere il teatro in tutte le sue forme, mettere in gioco se stessi, accettare l’altro, interagire in lavori di gruppo, usare fantasia e creatività, salire su un palco e affrontare il pubblico per superare la timidezza, migliorare le proprie capacità espressive e conoscere se stessi.

 

Gli spettacoli che proponiamo.......

 

IL ZAVAION

Testo e Regia di Loredana Fabbro

 

Lo spettacolo si rifà ad un evento realmente accaduto a Bertiolo nel 1875: un lauto pranzo organizzato in onore del compleanno del Re d’Italia, con degli invitati importanti e due signorine di città venute a rallegrare gli animi. La cucina della cuoca Rôse si anima per preparare la “mangiatorie”. Gjulie, sorella del padrone di casa, dovrà fare in modo che tutto funzioni al meglio. Con l’aiuto di Filumene, governante dello speziaro Tita, e, all’ultimo di Anzule, che non mancherà di portare scompiglio, il pranzo sarà un successo. E per concludere cosa c’è di meglio di un buon dolce!

Ma Filumene avrà capito dove andare a prendere i savoiardi per accompagnare il zavaion? O succederà qualcosa di inaspettato che scuoterà letteralmente gli animi e non solo?…

 

UN, DOI, TRE... OGNI REGJINE E A' IL SO' RE!

Di Ermes di Colloredo, Loredana Fabbro e Graziana Ciani

Regia di Loredana Fabbro

 

Tre storie dove la donna è Regina, e non v’è Regina senza il suo Re.
Nella prima , una disputa amorosa scritta in friulano antico ma comunque comprensibile, fa vedere come in ogni coppia che si rispetti, anche se “antica”, l’amore trova sempre un accordo.
La seconda racconta il mondo delle venditrici di verdura, dell’emigrazione e del nuovo che avanza. (le nuove fabbriche)
La terza è il ritrovo in un luogo, come il cimitero, dove la coppia rende attuale il momento della vecchiaia.
Il tutto presentato con armonia da un “conte storis” che ricorda il tipico personaggio che ogni paese ha conosciuto.

 

 

 

SMANIS

Liberamente ispirato alla novella di Boccaccio "La Badessa e le brache"

Regia di Loredana Fabbro

 

 

La storia che raccontiamo è tratta, molto liberamente, da un racconto del Decamerone di Giovanni Boccaccio. Il Decamerone è un insieme di cento novelle che l’autore immagina raccontate da un gruppo di 7 ragazze e 3 ragazzi, per trascorrere il tempo, mentre stanno in ritiro in campagna (una sorta di quarantena) fuori Firenze, per evitare la Peste Nera del 1300. Le novelle raccontano la vita di tutti i giorni di mercadanti, nobili uomini e donne di chiesa, con tutti i loro vizi e virtù. L’intenzione è quella di mostrare che, se si vuole, si può uscire da ogni situazione, stato o disgrazia, con intelligenza e furbizia.

Metti un convento di clausura, una novizia altezzosa, delle suore sospettose e invidiose, che fra un canto, una veglia di preghiera e notturni di guardia, cercano di scoprire quello che sta succedendo. Colpa della primavera che sta sbocciando o della clausura? Gli animi si accendono e fra sospetti e mezze verità arriva il momento di una scoperta molto particolare…

 

 

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