F.I.T.A. Comitato Regionale per il Friuli Venezia Giulia - A.P.S.
F.I.T.A. Comitato Regionale per il Friuli Venezia Giulia - A.P.S.

TEATRO INCONTRO

Associazione di Trieste

 

CONTATTI:

Alice Ursic

Tel. 3381167057

Via Somma, n. 3

34135 TRIESTE

teatroincontrotrieste@gmail.com

facebook.com/teatroincontro

instagram.com/teatroincontro

 

L’associazione di teatro amatoriale Teatro incontro è stata fondata il 25 marzo 1975 da Spiro Dalla Porta Xydias dopo la sua esperienza presso il Teatro Stabile di Trieste e ha debuttato con la riduzione teatrale dei Carmina Burana di Carl Orff. Da quasi 50 anni, Teatro incontro tiene corsi biennali di teatro e stage di approfondimento teatrale. Nel panorama triestino, la compagnia si distingue per la scelta di fare teatro in lingua italiana e per aver affrontato nel tempo diversi generi teatrali, ottenendo premi e riconoscimenti. Tra gli spettacoli prodotti negli ultimi anni, con la regia di Sandro Rossit, Sarto per signora di G. Feydeau (2009), Sollazzamenti in tempo di peste dal Decameron di G. Boccaccio (2010), Le serve di Jean Genet (2012), Don Giovanni di Molière (2014). Con la regia di Simonetta Feresin, La cantatrice Calva di Eugène Ionesco (2007), Confusioni di Alan Ayckbourn (2015). Con la regia di Elisabetta Gustini, Il volo transoceanico di Lindbergh, tratto da Der Ozeanflug di B. Brecht (2013), Andante con Variazioni (2015), R.U.R- I robot universali di Rossum (2021) 2015 l’Associazione organizza una rassegna autunnale con bando (RassegnaTi – La domenica si va a teatro!) per ospitare a Trieste compagnie della Regione e delle Comunità Italiane in Istria. Dal 2014 realizza una rassegna estiva all’aperto, “Sotto il cielo di San Giacomo”, all’ex lavatoio di San Giacomo, luogo storico della città di Trieste.

 

Gli spettacoli che proponiamo:

 

 

"Ma semo diventadi mati?"

testo e regia di Raffaela Cosimi

(Commedia brillante in italiano con un personaggio che parla in dialetto triestino)

 

Iginio, Palmira, Nives, Titti, Miranda e Marcello, si ritrovano nella sala d'aspetto di un importante psichiatra, accolti da una segretaria pasticciona e alquanto originale... Tutti combattono la loro battaglia contro il disturbo ossessivo compulsivo, che condiziona i loro rapporti sociali: c'è chi lo maschera, chi lo nega, chi si abbandona senza troppe speranze... Così impegnati a controllare il problema, i simpatici pazienti non sono capaci di ascoltare veramente. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere questa patologia, spia delle loro paure più profonde, e a vivere una vita normale? Ma che significa “normale”? Chi di noi può dirsi libero da una qualche piccola mania? Strizzando l'occhio al teatro dell'Assurdo questa commedia suggerisce che l'unica soluzione (e forse la cura) è riderci sopra!

 

“Una magica serata”

testo e regia di Simonetta Feresin

(spettacolo per bambini dai 5 anni in su, e per gli adulti che vogliono tornare bambini!)

 

“In una strana serata due streghe “allergiche” ai bambini, vengono liberate dall’incantesimo - che le

aveva trasformate in alberi - da due simpatiche ragazzine. Queste due furbette presenteranno le streghe

ai propri genitori spacciandole per baby sitter e ne combineranno di tutti i colori. Riusciranno le due

streghe a non perdere la pazienza? E la Grande Sibilla cosa dirà?

 

Le Badanti

testo di Rita Siligato, regia del Collettivo dispersivo

 

“Angela, Angela, Angela, Angela... una serie di badanti che paiono tutte uguali, ma ciascuna ha la sua

storia, il suo carattere, il suo modo di fare e le sue fissazioni. La vita di Silvano è una ripetizione continua

di gesti e abitudini, dal caffè della mattina al sonnellino dopo pranzo, e poche parole scambiate con la

badante. La badante o le badanti? Chi sono e quanto spesso cambiano? Un padre, un figlio e una

badante polifonica per un sorprendente atto unico a leggio misto”

 

R.U.R. - I robot universali di Rossum

liberamente tratto dal testo di Karel Capek

scritto e diretto da Elisabetta Gustini

 

“Ci incontriamo, ci frequentiamo, ci amiamo. Rapporti tra esseri umani. Sicuro? Siamo veramente sicuri

che quelli che incontriamo, frequentiamo, amiamo, siano persone? E se fossero dei replicanti? E poi, in

fondo, farebbe davvero una qualche differenza, nella nostra quotidianità, se anche noi, così certi della

nostra umanità, fossimo dei robot?

In un mondo di androidi perfetti, l'uomo è ormai minoranza, anello debole, oggetto di critica e derisione...

brutta posizione! E tuttavia, colpo di scena! la sua riproduzione è ancora suo dominio esclusivo! Karel

Čapek, quasi un secolo fa, con comicità e grande ironia, mette in scena l'uomo, essere ridicolo e

imperfetto, che però, attraverso un sistema che può essere piuttosto piacevole, è capace di procreare.

Dettaglio sorprendente, che sollecita un'interessante riflessione su come, alla fine, la possibilità di

generare una nuova vita sia ancora la più ambita delle perfezioni.”

 

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