F.I.T.A. Comitato Regionale per il Friuli Venezia Giulia - A.P.S.
F.I.T.A. Comitato Regionale per il Friuli Venezia Giulia - A.P.S.

TEATRO INCONTRO

Associazione di Trieste

 

CONTATTI:

Alice Ursic

Tel. 347.1685834

Via Somma, n. 3

34135 TRIESTE

teatroincontrotrieste@gmail.com

www.teatroincontro.it

facebook.com/teatroincontro

instagram.com/teatroincontro

 

L’associazione di teatro amatoriale Teatro incontro è stata fondata il 25 marzo 1975 da Spiro Dalla Porta Xydias dopo la sua esperienza presso il Teatro Stabile di Trieste e ha debuttato con la riduzione teatrale dei Carmina Burana di Carl Orff. Da quasi 50 anni, Teatro incontro tiene corsi biennali di teatro e stage di approfondimento teatrale. Nel panorama triestino, la compagnia si distingue per la scelta di fare teatro in lingua italiana e per aver affrontato nel tempo diversi generi teatrali, ottenendo premi e riconoscimenti. Tra gli spettacoli prodotti negli ultimi anni, con la regia di Sandro Rossit, Sarto per signora di G. Feydeau (2009), Sollazzamenti in tempo di peste dal Decameron di G. Boccaccio (2010), Le serve di Jean Genet (2012), Don Giovanni di Molière (2014). Con la regia di Simonetta Feresin, La cantatrice Calva di Eugène Ionesco (2007), Confusioni di Alan Ayckbourn (2015). Con la regia di Elisabetta Gustini, Il volo transoceanico di Lindbergh, tratto da Der Ozeanflug di B. Brecht (2013), Andante con Variazioni (2015), R.U.R- I robot universali di Rossum (2021) 2015 l’Associazione organizza una rassegna autunnale con bando (RassegnaTi – La domenica si va a teatro!) per ospitare a Trieste compagnie della Regione e delle Comunità Italiane in Istria. Dal 2014 realizza una rassegna estiva all’aperto, “Sotto il cielo di San Giacomo”, all’ex lavatoio di San Giacomo, luogo storico della città di Trieste.

 

Gli spettacoli che proponiamo:

 

 

 

LA STANZA                                                                                    

Commedia giallo-rosa - Testo e regia di Sandro Rossit

 

 

IL RE MUORE                                                                                                          

Di Eugène Ionesco                                                                          

Adattamento e regia di Francesco Facca

 

Re Bérenger, sovrano dell’Universo, è tricentenario e non sa ancora che dovrà morire; viene colto alla sprovvista dalla Morte stessa. Le due regine, Marie e Marguerite, venute a conoscenza del suo stato grazie al medico, chirurgo, boia, batteriologo e astrologo di corte, discutono a lungo se sia il caso di rivelare la nefasta notizia al loro marito e sovrano.
Alla fine la notizia viene rivelata a Bérenger che, incredulo, non vuole convincersi della sua imminente morte; il sovrano si crede ancora in possesso del potere sugli elementi della natura e sulle persone ma, inesorabilmente, scopre che la sua malattia non gli ha lasciato nessuna forza e invano, ordina alla natura e agli uomini che nemmeno gli rispondono.
Nel testo di Ionesco, viene rappresentata in modo poetico la condizione umana, dove l'uomo con le sue fragilità e debolezze viene messo al centro, in una continua ricerca del senso della vita e nella lotta contro la mortalità.

 

"Ma semo diventadi mati?"

testo e regia di Raffaela Cosimi

(Commedia brillante in italiano con un personaggio che parla in dialetto triestino)

 

Iginio, Palmira, Nives, Titti, Miranda e Marcello, si ritrovano nella sala d'aspetto di un importante psichiatra, accolti da una segretaria pasticciona e alquanto originale... Tutti combattono la loro battaglia contro il disturbo ossessivo compulsivo, che condiziona i loro rapporti sociali: c'è chi lo maschera, chi lo nega, chi si abbandona senza troppe speranze... Così impegnati a controllare il problema, i simpatici pazienti non sono capaci di ascoltare veramente. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere questa patologia, spia delle loro paure più profonde, e a vivere una vita normale? Ma che significa “normale”? Chi di noi può dirsi libero da una qualche piccola mania? Strizzando l'occhio al teatro dell'Assurdo questa commedia suggerisce che l'unica soluzione (e forse la cura) è riderci sopra!

 

 

R.U.R. - I robot universali di Rossum

liberamente tratto dal testo di Karel Capek

scritto e diretto da Elisabetta Gustini

 

“Ci incontriamo, ci frequentiamo, ci amiamo. Rapporti tra esseri umani. Sicuro? Siamo veramente sicuri che quelli che incontriamo, frequentiamo, amiamo, siano persone? E se fossero dei replicanti? E poi, in fondo, farebbe davvero una qualche differenza, nella nostra quotidianità, se anche noi, così certi della nostra umanità, fossimo dei robot?

In un mondo di androidi perfetti, l'uomo è ormai minoranza, anello debole, oggetto di critica e derisione...brutta  ! E tuttavia, colpo di scena! la sua riproduzione è ancora suo dominio esclusivo! Karel Čapek, quasi un secolo fa, con comicità e grande ironia, mette in scena l'uomo, essere ridicolo e imperfetto, che però, attraverso un sistema che può essere piuttosto piacevole, è capace di procreare.

Dettaglio sorprendente, che sollecita un'interessante riflessione su come, alla fine, la possibilità di generare una nuova vita sia ancora la più ambita delle perfezioni.”

 

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